La nostra storia
La storia del Roccolo di Mezzomerico va a ritroso nel tempo di molti secoli. Sembra che qui a difesa del paese di Mezzomerico esistesse fino al ‘600 una fortezza. L’unico residuo è un aereo ponticello che oggi fa parte della tenuta: sotto vi passa l’antica strada che collegava il Ticino a Ghemme, dove fin dall’epoca romana veniva coltivato il Nebbiolo, principe dei vitigni.
Il Roccolo è un edificio caratteristico sorto nel 1700 circondato da un’alta siepe di carpino; nei secoli è stato utilizzato per la caccia con le reti degli uccelli ed è oggi utilizzato per fare appassire le uve. Alla fondazione della Cantina Sociale di Oleggio nel lontano 1891, le uve del Roccolo rappresentavano un emblema di questa zona particolarmente vocata. Tra i fondatori di quella che fu la piu antica struttura cooperativa d’Italia c’era il bisnonno dell’attuale titolare della tenuta del Roccolo il pronipote Pietro Gelmini che un ventennio fa ha compiuto una scelta di vita di ritornare con la moglie Margherita e le figlie Valentina e Francesca
vicino alle proprie radici.
I vigneti
Il Roccolo di Mezzomerico con impianti completamente rinnovati vinifica solo uve di propria produzione che coltiva su 8 ettari esposti in modo stupendo sulla sommità di una collina a 300 metri di altitudine: 5 ettari di Nebbiolo, 1 ettaro di Bonarda Novarese (Uva Rara) e Vespolina, 2 ettari di Bianco delle Colline Novaresi e Chardonnay.
Il Roccolo conduce una lotta integrata per la coltivazione dei propri vigneti nella salvaguardia dell’ambiente; non vengono utilizzati diserbanti e un agronomo esperto, con un monitoraggio continuo della situazione agronomica e meteorologica, individua gli interventi sanitari necessari e più efficaci.
Ogni pianta del vigneto produce solo pochi grappoli che contengono così maggiori concentrazioni di zuccheri, di polifenoli, di proteine, di glicerina e di aromi. Prima della vendemmia vengono eliminati i grappoli imperfetti; in vendemmia si procede con una raccolta differenziata dei grappoli, destinando solo i migliori alla produzione dei vini DOC. Queste scelte produttive hanno consentito di ottenere già nei primi anni di produzione importanti riconoscimenti per la qualità dei vini offerti.
La cantina
Di pari passo con i vigneti la cantina è stata gradualmente dotata della più avanzata tecnologia con l’utilizzo di botti di acciaio a temperatura controllata, di barrique di rovere francese di altissima qualità, di impianti di filtrazione sterile, delle migliori apparecchiature per l’imbottigliamento, garantendo così l’intera filiera produttiva.
Di grande aiuto è stato sicuramente Claudio Introini valente enologo valtellinese che con molta esperienza sui Nebbioli e con grande passione e competenza ha portato in azienda stimoli e tecnologie innovative per una ricerca di prodotti interessanti e originali. I brillanti risultati del rivoluzionario produttivo dell’azienda hanno cominciato a manifestarsi nel 1990, anno della prima vendemmia nel rinnovato Roccolo, e sono diventati via via sempre più interessanti ed apprezzati, con i consensi e gli attestati elargiti. Attualmente l’azienda produce circa 35.000 bottiglie annue rivolte a ristoranti, enoteche ed appassionati del buon bere alla ricerca di sensazioni antiche e nuove che il Roccolo ad ogni vendemmia vuole offrire.